ID3 /BCOMM itaMusicMatch_Bio Due sono state le voci-guida della canzone italiana tra la fine della guerra e quella degli anni Sessanta, ed cosa risaputa: Luciano Tajoli (iniziando dal 1939) e Claudio Villa (dal 1946) hanno condizionato lulteriore e definitivo sviluppo di un genere di canto che nato, con Carlo Buti, concluder grosso modo con loro il proprio ciclo vitale.
Tra queste due colonne solo un piccolo gruppo di nomi merita di essere ricordato come quello dei veri antagonisti, di coloro che contrastarono lo strapotere dei due colossi sulle masse degli ascoltatori radiofonici e discografici a colpi di canzoni e di quantitativi di dischi venduti, ed il primo che viene alla mente appunto quello del bolognese GIORGIO CONSOLINI, che inizi giovanissimo ad esibirsi in balere e altri locali da ballo finch non fu consigliato di tentare la fortuna con unaudizione alla RAI per un concorso.
Vinto il quale, grazie alla radio Consolini impieg pochissimo tempo ad affermarsi a livello nazionale, accompagnato dallorchestra di Armando Fragna che suonava dagli studi di Roma, e nella quale lui sostituiva Claudio Villa che se nera andato per dissapori col maestro.
C da dire che le canzoni preferite da Consolini sono sempre state proprio quelle preferite anche dal cantante romano (vedi il caso di Rosso di sera): basta ascoltarle per rendersi per conto che il modo di cantarle e le stesse voci sono profondamente diversi, con il pregio di una maggiore intimit e di uno spessore sonoro di grande gradevolezza da parte dellemiliano.
Giorgio Consolini cominci ad incidere dischi per la CGD subito dopo la guerra a Milano, tra il 1946 ed il 1947, quando lavventura delletichetta di Teddy Reno cercava di decollare tra mille difficolt, ma anche tra tanto entusiasmo.
Dopo pochissimo anni fu messo sotto contratto dalla Parlophon, e con questa Casa rimase per molti anni fino alla conclusione della parte pi importante della sua carriera. TLEN 192123NCON K |44100|50|2
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