


Questa
settimana è la volta di una canzone che interpretata da tutti i più
grandi di ogni epoca
rappresenta non solo
uno dei più importanti classici della canzone partenopea ma anche
l'inizio per così dire della canzone italiana.
Stiamo
parlando di "Reginella" brano scritto da Libero Bovio , firmato insieme
all'inseparabile Gaetano Lama.
Non a
caso dopo la sua pubblicazione avvenuta nel 1917 per la prestigiosa casa
musicale "Lacanzonetta",essa fu subito esportata all'estero attraverso
la grande voce di Gilda Mignonette che ne fece da subito uno dei suoi
cavalli di battaglia.
Del
brano tramandato di decennio in decennio attraverso le più grandi voci
della canzone italiana e partenopea se ne contano più di duecento
interpretazioni più o meno note,alcune perfino curiose come quella
che vi proponiamo di Carlo Buti che nel 1935 la incise per la Columbia
stravolgendone integralmente le parole nel tentativo di adattarla il più
possibile alla lingua italiana.
Più
classica e in linea con la versione tutta napoletana della Mignonette,quella
degli anni cinquanta affidata alla voce e alla chitarra del grande
Roberto Murolo.
Come abbiamo già
detto le versioni e le interpretazioni della canzone di Bovio non si
contano e
dunque sarebbe
praticamente impossibile citarle o tantomeno proporvele tutte in questo
nostro spazio,tuttavia ci piace ricordarne due sicuramente prestigiose e
singolari come quella affidata alla voce di Mina ,sofisticata e
personalissima come bene si addice alla grande cantante cremonese,e
quella vagamente rockeggiante eppure in linea con la tradizione
partenopea che nei primi anni settanta fu proposta in una edizione di "Canzonissima"
dal napolitanissimo Peppino di Capri.
Insomma Reginella ma
pure Re e Regine della canzone italiana di ieri e di oggi per un brano
che alla vigilia del suo primo secolo di vita,continua a mantenere
intatta tutta l'emozione e il pathos che ad essa affidò in una delle sue
prime interpretazioni l'indimenticabile Gilda Mignonette.
Massimo Baldino
