CHARLES TRENET
Nasce a Narbonne nel 1913.
 
Cresciuto nel terreno culturale catalano, la formazione artistica di Trenet è influenzata dal pittore impressionista Fons-Godail, che ne seppe stimolare il gusto pittorico, e da Albert Bausil, fondatore della rivista "Le coq catalan", che seppe introdurlo nel clima letterario dell'epoca.
 
Quando nel 1930 si trasferisce a Parigi, diviene aiuto regista agli studi cinematografici Pathé-Cinéma della vicina Joinville.
È l'indipendenza economica; e grazie alla sua intraprendenza Trenet rapidamente entra in contatto con il mondo della cultura e dello spettacolo, frequentando i luoghi alla moda di Montparnasse.
Si iscrive alla Società degli Autori di musica; ascolta Mistinguett, Chevalier, Joséphine Baker; è sempre aggiornato sulle novità musicali americane: Berlin, Kern, Gershwin. Trenet ereditò dai cantanti l'arte di intrattenere, dalla musica la voglia di vivere, dalla gente del cabaret la follia e la fantasia, dai pittori la capacità di riprodurre certi scorci paesaggistici che non molto tempo dopo avrebbe messo in note (Da The Best. Music Collection. De Agostini, 1994).
 
Esordisce grazie alla Baker e presto si guadagna il soprannome di cantante folle, per l'esuberanza delle sue performances, per la sua musica fresca e trascinante, per i giochi di parole.
 
Il successo è grande. Tra le canzoni più popolari, oltre La mer, Je chante, Route nationale 7,, La Polka du roi, L'âme des poètes, Que reste-t-il de nos amours, Douce France.
 
Nuovissimo era il suo metodo di amalgamare i suoni, ... alternando il jazz al tango, il valzer tradizionale ai ritmi dei tropici, la polka alla chanson triste, un orecchio alle melodie della vecchia Francia, un altro ai ritmi della nuova America.
 
Nuovissimo era il suo metodo di giocare con i testi: abbondando di allitterazioni e onomatopee, avvoltolando straordinari giochi di parole, rime senza alcun significato, neologismi e rumori, forgiò una lingua malleabile come pasta..., tra il burlesco e il nonsense, eredità preziosa del surrealismo.